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Cos’è il lavaggio vaginale e a cosa serve

La lavanda vaginale (nota anche come lavaggio) è una soluzione indicata in circostanze ben precise. Ad esempio per effettuare una buona pulizia della vescica o per effettuare la rimozione di detriti e residui ematici. Può essere utilizzata come complemento nel trattamento delle infezioni.

In molte circostanze, la lavanda vaginale viene vista anche come una soluzione per migliorare l’igiene intima, magari al termine delle mestruazioni, ma non è detto che sia effettivamente così. Anche perché una pulizia eccessiva non è sinonimo di benessere delle vie urinarie dato che – come ricorda il sito Humanitas – lavaggi troppo frequenti e aggressivi possono portare a uno squilibrio della flora batterica.

Quindi, è possibile affermare che la lavanda vaginale può rappresentare un supporto anche in caso di infezioni delle vie urinarie ma solo quando viene indicata, insieme alla corretta terapia farmacologica per curare il disturbo, da un ginecologo. Altrimenti può portare anche a diversi problemi. Ecco qualche spunto sul tema. 

Cos’è la lavanda vaginale, una definizione

Il lavaggio vaginale, noto come ​​doccia o irrigazione vaginale, è una procedura che consiste nell’introduzione di una soluzione liquida nella vagina, con lo scopo di rimuovere secrezioni, residui o detriti in circostanze specifiche e su indicazione medica. 

Questa operazione viene effettuata attraverso una cannula di gomma asettica che si inserisce nella vagina; l’altro capo è collegato a una pompetta che viene utilizzata per far defluire il liquido nelle aree che si devono sottoporre al lavaggio della doccia vaginale.

Come si fa una lavanda vaginale?

La procedura è piuttosto semplice, in primo luogo bisogna procurarsi un applicatore per la doccia vaginale e la relativa soluzione. Poi, dopo aver effettuato un minuzioso lavaggio delle mani, bisogna sedersi sul bidet o nella vasca da bagno e introdurre delicatamente l’applicatore nella vagina. Poi si fa defluire il liquido all’interno: al termine dell’operazione, bisogna risciacquare delicatamente l’area esterna con acqua tiepida.

Quando si usano i lavaggi vaginali?

Uno degli interrogativi rispetto all’uso delle lavande vaginali è la necessità di questi trattamenti. Il punto di partenza: spesso le docce vaginali vengono utilizzate senza una reale necessità, ad esempio per un eccesso di igiene o per eliminare i residui mestruali.

Come sottolinea la ricerca Role of female intimate hygiene in vulvovaginal health: Global hygiene practices and product usage, le donne possono utilizzare regolarmente i prodotti per effettuare docce vaginali. E ci sono molti prodotti utili per questo scopo, alcuni possono essere utilizzati anche per allontanare cattivi odori. Alcuni lavaggi vaginali, tuttavia, possono alterare il normale livello di pH/microbiota necessario per la protezione dalle infezioni.

La lavanda vaginale quindi, se effettuata correttamente, può essere utile in presenza di perdite maleodoranti e può rappresentare un complemento alla terapia di alcune infezioni vaginali, contribuendo anche a ridurre il rischio di recidiva della vaginosi batterica. È però importante evitarne l’uso continuativo e ripetuto in assenza di una reale indicazione medica, poiché potrebbe alterare l’equilibrio del microbiota vaginale.

Cistite e lavaggi vaginali, è utile?

Bisogna fare molta attenzione perché spesso è proprio l’uso frequente di queste docce interne a determinare i presupposti per una possibile infezione delle vie urinarie causata da batteri come l’Escherichia coli. Ovvero uno dei principali responsabili della cistite.

Le lavande frequenti sono associate a un aumento del rischio di squilibri vaginali che possono favorire l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie. Proprio perché si altera la flora batterica e si creano delle condizioni vantaggiose per i disturbi come la cistite

A volte il problema è nella composizione del liquido utilizzato per la lavanda, non adeguate o troppo alcaline e che alterano il pH vaginale, compromettendo la protezione contro batteri. Ecco perché la scelta del liquido deve essere sempre monitorata da un medico.

Quali sono le migliori alternative ai lavaggi vaginali?

In primo luogo, bisogna abbandonare l’idea di poter gestire soluzioni fai da te ed effettuare le lavande vaginali solo quando servono. E quando vengono prescritte dal ginecologo. 

Nel caso della cistite, ad esempio, potrebbe essere utile assumere la giusta quantità di acqua e scegliere una buona dieta che escluda bevande e alimenti controindicati.

Ovviamente, può essere utile inserire in caso di cistite il contributo di medicinali specifici e integratori alimentari proprio come Cistiflux, sempre con la supervisione medica che può aiutare chi soffre di cistite a individuare la strategia migliore.

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