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Cos’è la vaginite di Döderlein: come si affronta, sintomi e cura

I disturbi dell’ambiente vaginale non si limitano alle comuni infezioni come ad esempio la cistite, ma comprendono anche condizioni meno conosciute. Tra le possibili alterazioni dell’apparato genitale femminile ricordiamo la citolisi di Döderlein che, come spesso capita in questi casi, si collega a una presenza eccessiva di batteri. Nello specifico parliamo dei lattobacilli.
Non a caso la Citolisi viene chiamata anche vaginite di Döderlein, proprio a causa del legame con questi elementi naturalmente presenti nell’apparato genitale femminile. Vuoi scoprire di cosa si tratta e quali sono sintomi, cause e possibili cure? Ecco qualche dettaglio.

Cos’è  la vaginite di Döderlein, definizione

La citolisi di Döderlein è un’alterazione della flora vaginale dovuta a una proliferazione eccessiva degli omonimi lattobacilli che determinano una rottura (nota anche come lisi) delle cellule superficiali dell’epitelio vaginale. Come anticipato, questi batteri sono fondamentali nell’equilibrio della flora batterica della vagina che mantengono il pH vaginale acido.

Tuttavia, quando la loro attività diventa eccessiva, si innesca un meccanismo in cui la distruzione delle cellule epiteliali porta al rilascio di glicogeno, un nutriente che a sua volta favorisce la crescita dei lattobacilli. Questo squilibrio può determinare fastidi locali come bruciore, prurito e secrezioni abbondanti, pur in assenza di un’infezione vera e propria.

Possibili cause della citolisi di Döderlein

Non esistono condizioni specifiche che possono essere considerate come un fattore scatenante diretto. Il disturbo è registrato specialmente nelle donne in età fertile e può essere favorita da caratteristiche individuali del microbiota vaginale. In alcuni casi, l’aumento di lattobacilli può essere legato a un uso di contraccettivi ormonali o terapie prolungate con probiotici.

Altre cause della citolisi di Döderlein possono coincidere con prodotti intimi troppo aggressivi e le alterazioni ormonali che si registrano in fase di menopausa, gravidanza e ciclo mestruale. Anche una dieta ricca di zuccheri e carboidrati raffinati può avvantaggiare l’insorgenza della citolisi di Döderlein.

Quali sono i sintomi della vaginosi citolitica?

La condizione nota come citolisi di Döderlein (il nome deriva dal ginecologo tedesco Albert Döderlein che per primo, nel 1892, osservò il disturbo) porta dei sintomi ben noti e osservabili da chi ne soffre. In primo luogo abbiamo secrezioni vaginali abbondanti e biancastre, diverse dalle urine torbide, poi si registra il classico prurito o irritazione vaginale. 

Proprio per la sovrapposizione di alcuni sintomi, la vaginosi citolitica può essere confusa con la candidosi vaginale o con forme lievi di cistite rendendo necessaria una valutazione clinica accurata.

Ecco perché per effettuare una diagnosi chiara, e predisporre una cura, bisogna fare delle analisi specifiche come quelle del ph vaginale. Serve sicuramente un tampone vaginale che permetta di valutare la presenza esasperata e il numero totale dei lattobacilli. Che può essere, appunto, il campanello d’allarme per definire la possibile presenza del disturbo.

 Le differenze con altri disturbi e infezioni vaginali?

Ad esempio, cosa cambia tra diverse infezioni intime e la vaginosi di Döderlein? Quest’ultima non è causata da un agente patogeno esterno, ma da uno squilibrio dei batteri già presenti nel corpo umano. Inoltre, in questa condizione di alterazione dei lattobacilli il pH vaginale rimane acido, a differenza della vaginosi batterica (pH alcalino).

Come si cura la citolisi da Döderlein?

A differenza di altre condizioni legate alle infezioni, proprio come la cistite, non è necessario intervenire con cure specifiche per risolvere il problema della citolisi da lattobacilli. 

Il ginecologo saprà consigliare le giuste lavande vaginali per ripristinare il giusto livello di lattobacilli in modo da mitigare e risolvere il disturbo. Questo, però, non significa ignorare la giusta consultazione medica e il monitoraggio costante in caso di recidiva.

Per curare ma anche per prevenire la citolisi da lattobacilli bisogna seguire buone pratiche di igiene intima, utilizzando solo prodotti che non alterano la flora batterica vaginale

Come sempre, si consiglia l’uso di biancheria intima in cotone nel momento in cui si soffre di citolisi da Döderlein e di consultare sempre un medico specializzato per evitare complicanze. E magari per avere un consulto utile per equilibrare la dieta che può essere anch’essa influente per gestire al meglio questo equilibrio batterico vaginale.

Altre fonti utili

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