Cosa sapere sull’anatomia della vescica? Piccola guida per chi soffre di cistite
In un blog dedicato alla cistite e alle relative cure, anche attraverso l’uso degli integratori come Cistiflux, è giusto affrontare anche il tema dell’anatomia della vescica umana.
Una vescica che è la cornice nella quale si sviluppano diverse infezioni e disturbi. Come, ad esempio, la già citata cistite ma anche calcoli, prolassi (o cistocele) e papillomi.
In realtà, proprio la cistite è uno dei disturbi più comuni e meno impegnativi. Sicuramente è fastidiosa ma con le dovute attenzioni può guarire in pochi giorni. E può essere anche evitata, soprattutto se si conoscono le caratteristiche anatomiche della vescica.
Vuoi qualche informazione in più? Ecco una piccola guida per migliorare la conoscenza di una parte fondamentale, ma spesso dimenticata e poco tutelata, del nostro corpo.
Cos’è la vescica e come funziona
Iniziamo a presentare quest’organo del corpo umano. La vescica è un organo muscolare cavo che si comporta come una sacca. Una sacca che può estendersi per contenere l’urina prodotta dai reni fino al momento in cui avviene la minzione. In questo modo la vescica si svuota. Si tratta di un organo pelvico situato nella parte bassa del corpo, per l’esattezza dietro la sinfisi e le ossa del pube.
Il funzionamento della vescica è alquanto semplice. I reni producono l’urina che passa nella vescica attraverso dei canali noti come ureteri. La vescica può espandersi senza danni grazie alla presenza dell’epitelio di transizione, un tessuto altamente elastico che riveste le sue pareti interne. Questo permette di trattenere l’urina fino al momento della minzione, quando si attiva lo stimolo a urinare.
Anatomia della vescica, la struttura
Cerchiamo di elencare alcuni passaggi tecnici per comprendere come è fatta la vescica umana. Le pareti sono composte da un muscolo detrusore composto da fibre muscolari lisce; le sezioni contano una serie di aree differenti che svolgono funzioni specifiche. Si parte dall’apice e si continua con il fondo della vescica, quello dove si trovano due ureteri agli angoli superiori del trigono.
Quello inferiore corrisponde all’orifizio uretrale nel collo della vescica. Il corpo di quest’organo è quello che raccoglie il liquido di scarto prodotto dal corpo. Il tutto viene sostenuto da diversi muscoli, compresi alcuni dell’ano, dal diaframma pelvico nelle femmine o dalla prostata nei maschi. In questo equilibrio si inseriscono i muscoli:
- Sfinteri uretrali interni.
- Sfinteri uretrali esterni.
Si chiamano così per l’area in cui si trovano rispetto all’uretra per espellere il liquido di scarto. I primi sono involontari e hanno il compito di rimanere serrati fino alla minzione.
I secondi sono gestiti volontariamente e ti permettono di trattenere l’urina nei momenti in cui non puoi recarti in un luogo adibito all’operazione. Lo sappiamo che te lo stai chiedendo: quanta urina può trattenere la vescica? Circa 400 ml per avere il bisogno di urinare. La capacità massima dopo la quale la vescica si svuota involontariamente: 700 e gli 800 ml.
Quali sono le funzioni della vescica?
Oltre a trattenere l’urina, l’anatomia della vescica consente anche di frenare il reflusso dell’urina nei canali che collegano i reni e gestire la necessità di evacuare l’urina. Infatti, la parte bassa della vescica (il collo) rimane contratta grazie allo sfintere urinario per chiudere il canale che trasporta il liquido fuori.
Quando la vescica è piena, molto semplicemente, i nervi comunicano al cervello questo bisogno che dà ordine ai muscoli di rilasciare il liquido quando si determinano le circostanze. Chi soffre di cistite, tra i vari sintomi, registra anche un’alterazione della minzione.
Nello specifico, questa condizione riguarda la frequente necessità di andare in bagno per espellere piccole quantità di urina, il tutto accompagnato da bruciore e dolore anche acuto.
I disturbi tipici della cistite
Grazie alle prime nozioni di anatomia della cistite possiamo anche approfondire i problemi che possono interessare quest’organo. In primo luogo, abbiamo una lista di disturbi comuni che riguardano ritmo della minzione e quantità dell’urina. Qualche esempio:
- Anuria: produzione di meno di 100 ml di urina nelle 24 ore,
- Nicturia: necessità di urinare di notte.
- Pollachiuria: minzione immediata e continua.
- Disuria: difficoltà a urinare.
- Enuresi: rilascio involontario dell’urina
- Incontinenza: incapacità di trattenere l’urina.
Rispetto al ritmo della minzione, ci sono dei problemi che si definiscono in base alle quantità: si parla di anuria quando si espelle meno di 100 ml in 24 ore, oliguria con 400 ml e poliuria quando si registra una produzione eccessiva di urina che arriva a 2,5 litri.
Alcuni disturbi si definiscono in base alla composizione dell’urina e a cosa veicola. Ad esempio, l’ematuria registra la presenza di sangue nell’urina e la glicosuria degli zuccheri. Spesso, in caso di cistite si ritrova una condizione di urine torbide dato che insieme all’urina vengono veicolati globuli bianchi e batteri legati, appunto, all’infezione.