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Come e perché assumere l’uva ursina in caso di cistite?

Per chi soffre di cistite, può essere importante sapere che oltre ai medicinali e agli antibiotici esistono degli integratori a base di ingredienti naturali come l’uva ursina che possono essere di supporto. Nello specifico, assumendo nelle dosi consigliate questi prodotti naturali si può ottenere sollievo. Alcune ricerche sottolineano che l’uva ursina può favorire la funzionalità delle vie urinarie e può essere utile in caso di cistite.

Cos’è l’uva ursina, le caratteristiche

Per capire come e perché usare l’uva ursina per la cistite conviene dare una breve definizione di questa soluzione. L’Arctostaphylos uva-ursi, nota anche come uva degli orsi, è una pianta sempreverde che rientra nella famiglia delle Ericaceae. Presenta delle piccole bacche rosse, si trova nelle regioni fredde dell’emisfero settentrionale.
L’uva ursina cresce in zone montuose, brughiere e foreste. Si presenta come un piccolo arbusto strisciante, alto tra i 10 e i 30 cm, con fusti legnosi e foglie coriacee, ovali, di colore verde scuro. Ed è proprio su queste foglie che si concentra l’attenzione di chi ha bisogno di un integratore a base di ingredienti naturali per i fastidi delle vie urinarie.

Quali sono gli ingredienti funzionali dell’uva ursina

La capacità di questa pianta è nelle foglie. Le bacche, molto gradite agli orsi (da qui il nome) non sono commestibili per l’uomo; nelle foglie invece troviamo ingredienti funzionali come arbutina e metilarbutina che conferiscono alla pianta proprietà benefiche. 

Bisogna ricordare un punto fondamentale: come avviene spesso con gli integratori alimentari, questi non devono essere considerati come un’ alternativa ai farmaci. Secondo ricerche effettuate dall’Università di Southampton, l’uso dell’uva ursina risale al Medioevo in relazione a molte condizioni di fastidi delle vie urinarie. Ma il valore dell’ Uva ursi rimane non dimostrato, nonostante l’uso nella medicina popolare. Quindi, è importante contestualizzare con il proprio medico curante l’assunzione di questo integratore alimentare in caso di cistite.

Come assumere l’uva ursina in caso di cistite

In primo luogo, dobbiamo ricordare che l’uva ursina, in tutte le sue forme, deve essere assunta rispettando quantità e tempistiche definite dal produttore, senza improvvisare e con la supervisione medica che può eventualmente combinare questo integratore con i farmaci necessari per curare la cistite.

Mentre le bacche non hanno utilità in questo percorso, le foglie essiccate e tritate possono essere utilizzate per realizzare integratori e prodotti in forma di polvere, capsula. Inoltre, è possibile assumere l’uva ursina anche attraverso l’uso di tinture e tisane.
Questa soluzione può essere vantaggiosa proprio in virtù del fatto che per ridurre gli effetti della cistite è utile bere tanto. Così, si associa all’assunzione dei liquidi l’effetto della tisana a base di uva ursina (o bearberry). In ogni caso, anche in forma di bevanda questo integratore alimentare deve essere assunto nelle dosi indicate e per tempi limitati.

Possibili controindicazioni per l’assunzione di uva ursina

Il nostro consiglio, come sempre, è quello di integrare eventuale assunzione di uva ursina in caso di cistite solo dopo il consiglio del proprio medico. Infatti, questa pianta ha dei possibili effetti collaterali: vomito, mal di stomaco, urine di colore differente dal solito (tendente al verde o marrone). Anche se negli adulti l’assunzione è ben tollerata, un uso prolungato può portare a danni al fegato e ad altri organi importanti come gli occhi e l’apparato respiratorio. 

Queste controindicazioni sono confermate anche dall’Humanitas e si consiglia di non somministrare uva ursina a bambini, donne in gravidanza o allattamento. Ogni assunzione deve essere considerata consultando il proprio medico prima di procedere.

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