Cos’è la cistite post-parto e quali sono le cause
Una delle circostanze della cistite è quella del post-parto. Dopo aver portato a termine una gravidanza si presenta un’infezione delle vie urinarie – della vescica e in alcuni casi dell’uretra – con i classici sintomi: difficoltà a urinare, dolore, bruciore durante la minzione.
La cistite post-parto è spesso collegata alla presenza dell’Escherichia coli, il batterio che è causa principale di questa infezione dell’apparato urinario. D’altro canto, questa condizione può essere riconducibile a diversi fattori.
Definizione della cistite post-parto
La cistite post-parto è un’infezione del tratto urinario inferiore, nello specifico della vescica, che riguarda le donne durante la fase successiva al parto. L’aspetto fondamentale di questo disturbo, che si presenta con un’infiammazione della mucosa vescicale (spesso) di origine batterica, è la condizione tipica della donna durante il parto e nella fase successiva.
Infatti, la cistite post-parto non differisce da quella che normalmente può interessare un individuo, non cambiano sintomi e possibili cure. Ciò che fa la differenza è l’analisi delle concause che possono creare le condizioni favorevoli per l’Escherichia coli.
Quali sono le cause della cistite post-parto?
La causa diretta di questo disturbo, come anticipato, è nella maggior parte dei casi, l’infezione batterica. Ciò che fa la differenza rispetto a una persona qualsiasi che non ha affrontato da poco il parto è la condizione estremamente delicata del soggetto.
Il corpo della donna è stato interessato da contrazioni uterine, ha subito variazioni in termini di pressione arteriosa, temperatura corporea e frequenza cardiaca. Senza dimenticare sanguinamenti vaginali che riguardano sia il parto naturale che il cesareo.
Quindi, a una debolezza generale si associano modifiche al sistema immunitario che possono comportare una maggiore suscettibilità alle infezioni. Oltre a una maggiore vulnerabilità legata anche alle possibili complicanze relative agli interventi chirurgici per agevolare la nascita. Non a caso, una ricerca pubblicata sulla rivista BMJ Open ci ricorda che il parto cesareo è stato particolarmente associato a un rischio maggiore di infezione del tratto urinario post-partum.
Il motivo? L’uso frequente della cateterizzazione della vescica urinaria prima delle procedure chirurgiche potrebbe spiegare questa associazione tra operazione chirurgica e infezione. Il rischio di cistite dopo il parto, però, riguarda anche eventuali interventi di episiotomia, l’incisione del perineo per agevolare la nascita del bambino o della bambina.
I sintomi registrati in questi casi
Chi soffre di cistite dopo il parto soffre di bruciore e sofferenza durante la minzione, condizione accompagnata dalla classica sensazione di non aver svuotato la vescica. Inoltre, chi soffre di cistite post-parto registra spesso urine torbide e maleodoranti.
Come e perché prevenire questo disturbo?
In una fase così delicata per la donna come quella successiva al parto, è importante evitare e scongiurare possibili infezioni dell’apparato urinario. In primo luogo perché si aggiungono una serie di sintomi estremamente delicati a una condizione già molto delicata.
Sia che si tratti di un parto naturale che di un cesareo, la donna deve affrontare una fase estremamente delicata per l’intera area dell’apparato riproduttivo e urinario. Aggiungere alle normali condizioni di disagio delle infezioni vescicali e renali può essere un problema difficile da affrontare. Per prevenire una cistite post-parto conviene seguire dei consigli:
- Bere molta acqua.
- Non trattenere le urine.
- Seguire una buona igiene intima.
- Evitare indumenti stretti.
- Usare biancheria di cotone.
- Utilizzare detergenti intimi delicati.
- Privilegiare alimenti ricchi di acqua.
I consigli per prevenire la cistite post-parto sono simili alla stessa condizione di chi non ha affrontato la gravidanza. Bisogna aggiungere che, nel caso della fase successiva alla gravidanza può essere fondamentale consultare tempestivamente il ginecologo e il medico di riferimento in modo da considerare i possibili rimedi anche in relazione all’allattamento.
Infatti, l’assunzione di qualsiasi integratore o farmaco in caso di cistite deve tenere conto del possibile passaggio nel latte materno e degli effetti sul neonato.
D’altro canto bisogna ricordare che la cistite, secondo quanto riportato da una ricerca scientifica pubblicata su Wiley’s Obstetrics and Gynaecology hub, spesso diventa una causa di interruzione dell’allattamento al seno. Quindi bisogna intervenire subito.
Come curare la cistite post-partum?
Le procedure necessarie per gestire e curare una cistite post-parto sono simili a quelle di qualsiasi altra condizione, soprattutto se si è particolarmente sensibili a questo disturbo. In primo luogo bisogna chiamare subito il medico o il ginecologo di fiducia che potrà prescrivere un farmaco specifico: generalmente un antibiotico per affrontare nel miglior modo possibile l’infezione.
Senza dimenticare che probabilmente si vive una condizione in cui si ha la cistite durante l’allattamento; quindi, bisogna sempre valutare con estrema attenzione ciò che si assume. Ecco perché farmaci e integratori devono essere sempre concordati con un medico.